Ag, è questo il simbolo chimico dell’argento, metallo nobile tra i più conosciuti e diffusi grazie alla sua particolare duttilità che lo rende adatto a molteplici lavorazioni.
La storia di prestigio dell’argento è molto antica e risale al II secolo a.C. È in quest’epoca, infatti, che iniziano a comparire le prime lavorazioni, mentre ci vorranno altri cinque secoli circa perché compaiano le prime monete d’argento. O meglio, in lega d’argento, visto che il metallo in questione, proprio per l’estrema sua duttilità, necessita di essere legato ad altri elementi per essere reso stabile.
La lega più conosciuta e utilizzata è il cosiddetto “argento sterling”, ovvero un insieme di argento puro e di rame, aggiunto nella percentuale del 7,5%. Questa lega è chiamata argento 925, nome che deriva dal 92,5% di argento contenuto all’interno del composto.
L’altra tipologia di argento utilizzato e che si trova facilmente in commercio è l’argento 800, ovvero quello ottenuto lavorandolo insieme a un 20% di lega di rame.
Questo tipo di conteggio, espresso in millesimi, è stato codificato, per quanto riguarda l’Italia, da un decreto legislativo del 1999, che consente anche la lavorazione di percentuali diverse, purché superiori a 800. Ne è un esempio l’argento 835/000 che non è difficile trovare sul mercato. Attenzione, questo limite vale per l’Italia, in altri Paesi le regole possono essere diverse. In Inghilterra, per esempio, non è consentita la lavorazione di millesimi inferiori al titolo 925.
È impossibile, invece, trovare delle lavorazioni a 1000/1000, in quanto la duttilità dell’argento è tale da rendere impossibile la realizzazione di manufatti “in purezza”. Se, quindi, ci si trova davanti un oggetto con una punzonatura di 1000 millesimi, significa che l’oggetto è argentato e non d’argento.
Esiste, invece, in commercio un argento a 999/1000, ma si tratta di piccole produzioni, in genere sottoforma di fili sottili o piccole lastre, usate per monete a tiratura limitata o per preparazioni specifiche nel campo della chimica e della medicina alternativa.
Abbiamo accennato al termine “punzonatura”, questa indica l’operazione con la quale si marchia il manufatto d’argento per dichiarare che tipo di lega è stata utilizzata. Va da sé che il valore è maggiore laddove la percentuale di metallo nobile è più grande.
Per quanto riguarda l’argento, però, il valore del metallo in sé non è l’unico parametro di riferimento. Tanto fanno anche gli elementi come la lavorazione, la rarità, l’antichità e lo stato di conservazione. L’argento antico, per esempio, generalmente vale più di quello moderno, sebbene, per quanto riguarda l’Italia, è più facile trovare manufatti antichi da 800 millesimi che non da 925. Nel XIX secolo non era inusuale utilizzare anche leghe oggi meno presenti come quelle da 916/000 e 950/000.
Per avere una quotazione precisa e affidabile dei propri oggetti, la cosa più semplice è rivolgersi a un compro argento, come se ne possono trovare tanti nelle grandi città. Il consiglio è di preferire quelli appartenenti a grosse catene o a marchi più conosciuti, garanzia di trasparenza e di affidabilità.
Come detto in precedenza, bisogna sempre fare attenzione a che il proprio manufatto d’argento sia timbrato: la punzonatura, infatti, è obbligatoria per legge. Se si tratta in un oggetto antico, poi, bisognerebbe verificare anche la giusta datazione e i marchi di garanzia presenti che possono essere diversi a seconda delle epoche e dei Paesi di provenienza.
Altro fattore determinante per la giusta valutazione è l’aspetto decorativo e, quindi, del lavoro di manifattura eseguito dall’artista o dal produttore: nei monili e le suppellettili d’epoca, in particolare, il nome di chi ha eseguito la lavorazione può influire sul prezzo anche in modo considerevole. Se si ha a che fare con un manufatto di Benvenuto Cellini, giusto per fare un nome dei più famosi e conosciuti, orafo e artista che operò a Firenze nel XVI secolo, il nome in questione rende quasi ininfluente, ai fini della valutazione di un oggetto d’argento, se questo sia in lega da 800/000 piuttosto che 925/000.
Tornando a tempi più moderni, va detto che, oggi, l’argento è utilizzato in un numero molto diffuso di produzioni che spaziano nei settori più diversi. Le sue proprietà fisiche, per esempio, lo rendono molto richiesto dalle lavorazioni in campo elettronico e nella realizzazioni di componenti per i computer e i cellulari: in questo caso è apprezzata la sua qualità di ottimo conduttore. Ma, pensando a campi in cui l’uso dell’argento è magari meno conosciuto, ci sono anche quello dell’odontoiatria e quello della depurazione delle acque, in cui l’argento è usato come agente battericida.
Monete varie e medagli valgono, oggi, un 20% del mercato. Stessa percentuale per quanto riguarda i monili e gli oggetti d’arredamento.