Che l’oro sia un investimento sicuro è risaputo.
Esistono persone che lo acquistano solamente per il valore intrinseco altri che cercano il pezzo raro, di valore. Stiamo parlando dei collezionisti. Disposti a spendere cifre enormi per entrare in possesso di quel determinato gioiello.
Nel corso dei secoli molti personaggi hanno legato il loro nome a uno stile o una particolarità che rendevano il loro lavoro qualcosa di riconoscibile e raro oltre che prezioso.
Nel 1842, in Russia, Gustave Fabergé fondò una azienda di gioielleria alla quale diede il proprio nome al quale aggiunse un accento sull’ultima lettera per renderlo più francese, visto che all’epoca la nobiltà russa era attirata da tutto quello che proveniva dalla Francia.
In breve tempo la Maison divenne famosa e raggiunse il suo apice quando, nel 1872, ricevette una commessa dallo zar Alessandro III per produrre delle uova di Pasqua preziose. Il figlio del fondatore si mise all’opera e creò i primi cinquanta esemplari che riscossero un successo senza precedenti.
La zarina fu talmente deliziata da quel regalo così particolare che l’orafo venne nominato gioielliere di corte con il compito di produrre ogni anno uova diverse ed uniche con all’interno una sorpresa sempre più particolare e preziosa, da un uccellino meccanico ad una carrozza in miniatura. Chi non conosce almeno l’immagine dell’uovo Fabergé che lo zar Nicola II donò alla zarina Alessandra nel 1897? Per oltre un quarto di secolo, ogni anno il gioielliere russo stupiva gli zar e la loro corte con le sue nuove creazioni. Per fabbricarne una occorreva quasi un anno. Pietre preziose tempestavano la superficie esterna, che poteva essere di oro ma anche di platino. Il loro valore è aumentato nel tempo.
Nel 2007 presso la casa d’aste Christie’s è stato aggiudicato un grosso esemplare con orologio per quasi quattordici milioni di euro. Vista la notorietà del creatore anche i più piccoli gioielli raggiungono valori elevati. Poco tempo fa sono state sborsate oltre undicimila sterline per un pendente alto meno di due centimetri.
Negli anni le uova sono andate ad arricchire collezioni sparse per tutto il mondo, qualcuna è rimasta in Russia, altre sono in America. Nel 2004 un ricchissimo uomo d’affari russo ha voluto riportare alcune di questi tesori nel suo Paese ed è stato pronto a spendere ben cento milioni di dollari per entrare in possesso di solamente nove uova.
Circa nello stesso periodo, a Parigi, nasceva Cartier, fondata da Louis Cartier. Nel giro di pochi anni la sua clientela diventa sempre più esclusiva. Quando l’imperatrice Eugenia sceglie questo gioiellerie per i suoi acquisti, viene ben presto seguita da altre teste coronate. Così la maison francese diventa fornitore ufficiale di alcuni corti europee, come quelle italiana, greca, spagnola e portoghese. L’autorizzazione regia serviva, ed ancor oggi serve, per far sapere che un fornitore lavora per quella specifica casa reale.
Famosi e ricercati gli orologi realizzati seguendo l’estro di Louis, nipote del fondatore.
Cartier attualmente conta negozi in tutto il mondo. Ogni pezzo prodotto, sia gioiello che orologio, ha un numero di identificazione che, oltre a garantirne l’autenticità, permette di identificarne senza errore il proprietario.
La Cartier possiede un archivio di tutta la produzione, compresi schizzi e notizie riservate sugli acquirenti.
Quegli anni sono stati un periodo d’oro per gli orafi di un certo livello.
Sempre a Parigi, Frederich Boucheron aprì il suo primo negozio, al quale ne seguì dopo pochi anni un altro in Russia. Nel secolo scorso la famosa ditta ha allargato il campo d’azione aprendo punti vendita in Oriente e negli emirati arabi. Il marchio ha avuto diversi proprietari, ma non ha mai perso la sua importanza.
In Italia, subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, un giovane apprendista orafo, Mario Buccellati, rilevò a Milano il negozio nel quale aveva imparato il mestiere pochi anni prima. Poi decise di aprirne un altro a Roma e poi uno a Firenze. Nel 1921 il nome di Buccellatti era già conosciuto anche a livello internazionale e la sua amicizia con il Vate, il grande pescarese Gabriele D’annunzio, contribuì ad allargare la sua fama. Ancora oggi possedere un gioiello o un orologio Buccellato è sinonimo di classe e elevate possibilità economiche. Per adeguarsi ai tempi, nel 2014 è stata messa in commercio una custodia per IPhone dal prezzo non dichiarato ma dalla bellezza unica.
Personaggi geniali che hanno saputo fare del loro lavoro un’arte inimitabile e indimenticabile.
Marchi riconoscibili al primo sguardo ma che hanno implementato il mercato dei falsari che riescono a vendere a trenta euro un orologio spacciandolo per un Cartier originale a clienti facilmente raggirabili o solo alla ricerca di un sogno irraggiungibile.
Chi intende acquistare un oggetto Cartier o Fabergé o Buccellato deve rivolgersi esclusivamente a case d’asta serie o farli periziare da esperti del settore con un nome più che conosciuto, mentre per la valutazione di oggetti preziosi è possibile rivolgersi ad alcuni negozi compro oro che dispongono di questo servizio.