La legge italiana proibisce il gioco d’azzardo praticato nel corso delle trasmissioni televisive oppure sotto forma di giochi a premi. Proprio per questo motivo le vincite non sono mai sotto forma di denaro contante, ma di gettoni d’oro. Si tratta di una soluzione decisamente conveniente anche per le stesse trasmissioni televisive che, dopo un periodo di circa sei mesi dal momento della vincita, rilasciano allo scommettitore un quantitativo di gettoni d’oro pari all’importo in euro messo in palio. Ovviamente bisogna tenere in considerazione che la somma risulta essere sempre al netto delle tasse, quindi il denaro consegnato al vincitore viene decurtata di circa il 20%, percentuale che viene incamerata dal Fisco.
Al tempo stesso occorre considerare come il vincitore abbia a disposizione due soluzioni diverse nel momento in cui viene contattato dal banco metalli che ha coniato i gettoni. Infatti le trasmissioni televisive oppure l’organizzatore del gioco a premi fanno riferimento alle società autorizzate espressamente dalla Banca d’Italia a trattare l’oro puro per far realizzare i gettoni. Si tratta di pezzi d’oro a forma di moneta, prodotti usando il metallo puro al 99,5% ottenuto lavorando i lingotti. I gettoni possono avere un peso variabile, che va dai 5 ai 10 grammi in base alle dimensioni dell’esemplare. Ognuno riporta su una della facce riportano il logo dell’azienda che ne ha commissionato la produzione, ad esempio la rete Mediaset oppure la RAI. Una volta che la trasmissione televisiva ha comunicato al banco metalli l’entità della vincita al netto delle tasse, la società calcola quanti gettoni debbano essere inviati. A questo punto contatta il vincitore per metterlo a conoscenza del numero e del peso dei gettoni che sono diventati di sua proprietà.
A questo punto normalmente il vincitore può ritirare il quantitativo di gettoni oppure rivenderli immediatamente allo stesso banco metalli che li ha coniati. In quest’ultimo caso gli esemplari non vengono neppure ritirati e l’azienda accredita la somma corrispondente sul conto corrente del vincitore. Infatti in base alla nuova normativa che disciplina il settore della compravendita dell’oro il limite massimo per le transazioni in contanti è stato abbassato a 500 euro. Le somme superiori a questa cifra devono essere corrisposte con bonifico bancario o postale oppure con un altro mezzo di pagamento tracciabile per evitare evasioni fiscali e comportamenti illeciti. Tuttavia questa soluzione comporta alcuni svantaggi. Da un lato non bisogna preoccuparsi del ritiro della vincita e della sua conservazione, dall’altro si ottiene una cifra inferiore di circa il 5% rispetto all’ammontare del premio al netto delle tasse. In ogni caso questa ulteriore svalutazione del premio risulta essere più contenuta rispetto a quella che si avrebbe nel caso in cui si decida di rivendere i gettoni d’oro a un altro banco metalli oppure alla stessa Banca d’Italia. Questa soluzione viene adottata dalla maggior parte dei vincitori perché è più comoda e permette di avere immediatamente a disposizione la vincita per le proprie esigenze.
Esiste però una modalità alternativa che viene messa in pratica quando il valore del metallo aureo è in ribasso al momento della consegna. Infatti l’entità del premio dipende dal golden fixing quando si riscuote il premio. Io ho deciso di ottenere la migliore quotazione oro possibile aspettando che risalisse. Sono stata facilitata dal fatto che l’entità della vincita non era molto alta, quindi ho potuto conservare i gettoni d’oro nella mia cassaforte in casa. A questo punto ho dovuto monitorare la quotazione oro in tempo reale per verificare quale fosse il momento più adatto per vendere. Grazie al servizio Blocca Prezzo ho potuto fermare il valore del metallo giallo per 48 ore e raggiungere la sede della società senza problemi. Una volta effettuto il saggio del metallo, monetizzato il mio premio e ricevuto l’accredito sul mio conto corrente ho potuto acquistare con la permuta in denaro degli oggetti di cui avevo bisogno, come un nuovo televisore e una nuova lavatrice. Inoltre ho avuto la somma necessaria per un acquisto voluttuario, cioè uno smartphone di ultima generazione per mio figlio adolescente.